"Scrivi quando arrivi": un messaggio semplice, una forma di cura, una routine silenziosa tra amiche, sorelle, conoscenti. Nasce da un'esigenza che, nel 2024, continua a essere drammaticamente attuale: la necessità di sentirsi al sicuro. In Italia, una donna su due ha paura a uscire da sola di sera e la percentuale aumenta nelle città e nelle periferie.
Lo spazio urbano esercita una violenza di genere di tipo sistemico e strutturale, che costringe le donne e i soggetti femminilizzati a muoversi come ospiti in un territorio che non percepiscono pienamente come proprio. Le chiavi di casa strette nel pugno, niente auricolari, il passo svelto e pronto a cambiare marciapiede. Chi ha il diritto di stare dove e in che modo? Chi decide quali soggetti possono essere inclusi e quali esclusi?
Un progetto che non tratta solo di marginalità e alienazione, ma anche di resistenza e di comunità, della possibilità di ridefinire lo spazio urbano e di trasformarlo in un luogo più inclusivo per tutte e per tutti.